La bufera arsa emerge.
Sibilando tra le spalle
sparge gocciolamente incline al sudore
quel ponte per la coesione delle carni
c’adombra e sparge soggiogando il desiderio
di logori tremiti, abusati dall’ozio d’un inverno passato
di profondi inchini, che l’occhio porge allo sguardo speziato
e immacolato sopraggiunge'l canto che il labbro al possedimento nato
dona
espiando all’apice di quell’imbrunir di pori
l’assillo che le brumose notti accaldate
pregnano nell’aria
immote.