GEROGLIFICO

Il silenzio padre
sfinge dei giorni
ha pietra invalicabile.

Per questo mi segno,
domandandoti
in cosa sono disumano.

caro Luca, la nostra mente , le nostre emozioni e i nostri pensieri hanno un limite invalicabile
Se ti impegni e riesci a superarli arrivi all'oltre chiamato poesia
ciao poeta

Ma tu lo sai
quanto può piangere un muro ?

disumanità o follia
o ragione di credere
quante disumanità ha dentro un uomo nei suoi geroglifici ?


Non orfano il silenzio
venuto dalla pietra
portava i simboli del tempo
vene di terra cicatrizzate
traduzioni illeggibili oltre l'umano,
ti segnavi impervio
invalicabile
dentro l'infinito dei due mondi.


grazie per l'ispirazione mi succede spesso con le tue cose.

oltreppassare l'angoscia di non poter esprimere qualcosa è dono: questo dono lo chiamerei poesia

e perché si scrive sempre e solo nell'angoscia e ben poco nella gioia? voi, poeti, lo sapete?

per me sembra più facile scrivere di temi angoscianti un po' come per qualcuno riesce meglio scrivere di omicidi... ce lo vedresti un Simenon senza l'ombra di un delitto? senza la crudele e a tratti raffinata ispezione dei moti umani che portano al dramma? non so niente del grande scrittore come uomo, se in vita sia stato un tipo con un evidente senso dell'ironia o altro.

tutto sommato è semplice buttarla in caciara. ma uno che oltre a dirmi la verità mi desse anche la speranza beh sarebbe un grande per me

in effetti ne conosco pochi che dicono la verità e danno anche la speranza.
anzi, non me ne sovviene proprio nessuno...

siamo in molti a non dire la verità e a non dare speranza. anzi sembriamo fare di tutto per porci anche nella posizione di non poterla ricevere. chiusure da tutte le parti

E' vero, Luca. Ma è anche vero che siamo alla disperata ricerca della verità e ci vogliamo credere anche quando ci arriva come menzogna. Perché a mentire, occorre avere ottima memoria...

in quanto a me vorrei amare il tempo e non viverlo come un nemico, o sfruttarlo per piccoli, ridicoli vantaggi. ma certe cose son più facili a scriversi che a viversi. quando parliamo della verità sembriamo libri stampati, magari dimostrando quell'ottima memoria necessaria per imparare a memoria la lezione. eppure questa verità che mi sfugge riguarda anche me e questa ricerca rischia di gettarmi nella solitudine più assoluta. i sentimenti poi sono un caos di contraddizioni che uno finisce pure per non riconoscere ciò che vorrebbe abbracciare, semplicemente, con la naturalezza - del tutto illusoria - che ci permette a volte di scrivere un verso che oggi e magari per molto tempo ancora, ci sembrerà perfetto.
Ad esempio non sono tanto più sicuro di ciò che ho scritto in alto a parte il fatto che da una vita ho sempre avuto una fifa pazzesca di dimostrare amore verso mio padre.

A proposito di là c'è chi rivendica la mia compagnia e solo l'abitudine o il timore non dice la cosa con il suo nome: vorrebbe un po' d'amore? da questo disastro che sono io? 'notte